Con l’obiettivo di sostenere coloro che maggiormente sono stati colpiti dall’emergenza Coronavirus, lo Stato riconosce un Contributo a Fondo Perduto che sarà erogato sulla base di calcoli percentuali.
A chi spetta il Contributo a Fondo Perduto garantito dallo stato per l’emergenza Coronavirus?
Il Contributo è a favore dei soggetti che esercitano attività d’impresa, lavoro autonomo e reddito agrario, possessori di partita iva a condizione che:
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l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019
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i ricavi e i compensi del periodo d’imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto non siano superiori a 5 milioni di euro.
Tale contributo non spetta in ogni caso ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020, agli enti pubblici e ai soggetti che hanno diritto alle indennità previste dagli articoli 27, 38, 44 del Decreto del 17 marzo 2020.
A quanto ammonta il Contributo a Fondo Perduto per l’emergenza Coronavirus?
L’ammontare del contributo a Fondo Perduto è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019 come segue:
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20% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000€ nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto
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15% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400.000€ e fino a 1.000.000€
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10% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1.000.000€ e fino a 5.000.000€.
L’ammontare del contributo a fondo perduto è riconosciuto comunque per un importo non inferiore a 1.000€ per le persone fisiche e 2.000€ per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Tale contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi.
E’ importante sottolineare che la momento non è possibile ancora inoltrare domanda perché bisogna aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio, nonché ad un provvedimento dell’Agenzia delle Entrare che dia attuazione alle misure e all’avvio della procedura telematica. Le istruzioni precise saranno disponibili solo quando la procedura sarà avviata.
Intanto noi vi diamo delle indicazioni per essere pronti al momento dell’avvio.
Bisognerà procedere con un’ autocertificazione indicherà di non trovarsi in condizioni ostative nella quale si indicherà l’importo del fatturato, i corrispettivi/fatturato di aprile 2020 pari ad almeno un terzo di quelli del 2019 nello stesso periodo.
L’Agenzia delle Entrate dovrebbe provvedere quasi subito all’erogazione dell’importo su conto corrente, in quanto non è prevista un’istruttoria da parte del Fisco.
Quest’ultimo provvederà ai controlli in una fase successiva e, se vi saranno dichiarazioni mendaci, provvederà a richiedere quanto non spettava con sanzioni e interessi e con quanto consegue ad una falsa dichiarazione.
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